World Habitat Day. Fotografare la città.

L’abitare è una dimensione importante del benessere individuale.

Per diffondere il messaggio a livello globale, l’ONU ha istituito il World Habitat Day, un giorno dell’anno per celebrare l’abitare come diritto fondamentale di ogni individuo. Il 5 ottobre è il giorno dell’anno in cui il tema dell’habitat viene messo al centro delle discussioni sulla relazione uomo/città; un giorno in cui si celebra l’importanza degli spazi, dell’habitat umano, con l’obiettivo di riflettere sullo stato di salute delle nostre città e di promuovere il diritto fondamentale alla casa.

Photo by @Wesual

Quest’anno, il tema del WHD, “Housing For All”, ci ricorda che, in una società che si dica civile, non è accettabile che un diritto fondamentale sia ancora appannaggio di pochi. Eppure, l’ingiustizia abitativa e le inequità residenziali sono una realtà che l’emergenza sanitaria ci mostrato in tutta la loro drammaticità. Tra hashtag che ci invitavano a restare a casa e servizi domiciliari (non solo relativi a beni di prima necessità) che hanno mitigato il disagio dell’isolamento, ci siamo resi conto di quanto sia fondamentale vivere in condizioni e spazi adeguati e di quanto il diritto alla casa sia un privilegio di pochi più che una realtà condivisa. Dimensioni, spazi ben suddivisi e flessibili, vicinanza ad aree verdi, parchi, strutture sanitarie e servizi sono solo alcuni dei fattori che determinano la qualità dell’abitare e, in loro assenza o presenza, la disuguaglianza abitativa che riflette altrettante disuguaglianze sociali ed economiche.

Photo by @Wesual

La fotografia, in molti casi, ci ha aiutato a riflettere sulla questione con l’eloquenza delle immagini. Le poetiche immagini di una “solitudine condivisa”, le fotografie “indiscrete” di fotografi che hanno puntato l’obiettivo su finestre accese, sono alcuni esempi di un nuovo tipo di fotografia urbana che ha cominciato a diffondersi durante il lockdown. Un modo più intimo e profondo di raccontare, su piccola scala, i cambiamenti del vivere e dell’abitare che il city portrait racconta mettendo a fuoco l’ambiente urbano e la vita che lo popola.

Photo by @Basilico

Tra i fotografi che hanno fatto la storia del genere, c’è Gabriele Basilico, la cui opera è interamente dedicata alla conoscenza delle città, alla rilettura delle trasformazioni del paesaggio urbano contemporaneo. L’ambiente urbano, un tratto distintivo del suo fare fotografia, si è unito all’utilità sociale della pratica fotografica, riuscendo a parlarci anche di architettura, urbanistica e socialità, anche quando la presenza umana era del tutto assente nelle sue fotografie. Landscape urbani desolati che ricordano le vuote e silenziose immagini di città in quarantena in attesa del futuro.

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